Diffuse immagini e video di persone arrestate e detenute: sanzionato il Ministero dell’Interno
Fatali le condotte irregolari tenute da due differenti Questure nel rapporto con gli organi di stampa

Sanzionato il Ministero dell’Interno – costretto a pagare 110.000 euro – per le condotte irregolari tenute da due differenti Questure, ossia per la diffusione, nel corso di conferenze stampa, di immagini e video di persone arrestate e detenute, immagini lesive della loro dignità e la cui pubblicazione non era giustificata da necessità di giustizia o di polizia. In un primo episodio, un video, liberamente visibile per oltre cinque anni sul profilo Facebook di una Questura, è stato pubblicato su alcuni siti internet e testate giornalistiche: esso mostrava i volti in primo piano e i nominativi di otto persone arrestate e le immagini dei momenti in cui venivano condotte – col volto coperto, in questo caso – dagli agenti di Polizia nelle auto di servizio. Secondo il Garante per la protezione dei dati personali le immagini, per le caratteristiche dell’inquadratura e la presenza del logo della Polizia di Stato, sono nella sostanza assimilabili alle foto segnaletiche, pur non avendo i numeri in sovrimpressione, e la diffusione delle foto segnaletiche è consentita solo se ricorrono fini di giustizia e di polizia o motivi di interesse pubblico, mentre, invece, in questo caso non è emersa alcuna necessità di divulgare le immagini in questione, in aggiunta alle altre informazioni fornite alla stampa. In un secondo episodio, invece, un’altra Questura ha divulgato alla stampa, sempre senza che ve ne fosse alcuna necessità, le generalità e l’immagine in primo piano di una persona già in carcere per dare la notizia di un ulteriore provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti. Anche in questo caso il Garante ha ritenuto evidente l’illecita divulgazione di dati personali. (Ordinanza del 24 febbraio 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)