Errato angolo di visuale delle videocamere di sorveglianza: sanzione inevitabile

Evidente la violazione compiuta da un circolo culturale, che aveva addirittura rivolto un dispositivo verso la vicina caserma dei Carabinieri

Errato angolo di visuale delle videocamere di sorveglianza: sanzione inevitabile

Sacrosanta la sanzione per il circolo culturale che ha installato videocamere sia all’interno che all’esterno della struttura, però senza affiggere alcun cartello informativo. A far emergere la situazione ha provveduto la Polizia locale, segnalando al Garante per la protezione dei dati personali alcune irregolarità commesse dal circolo: tra esse, l’errato puntamento delle videocamere verso le strade e, in aggiunta, il posizionamento di un dispositivo verso la vicina caserma dei Carabinieri. I successivi riscontri hanno permesso di certificare l’evidente violazione compiuta dal circolo, che, di conseguenza, è stato sanzionato per l’errato angolo di visuale delle videocamere per la mancanza di una idonea informativa. Il Garante non mette in discussione la necessità di utilizzare la videosorveglianza a protezione degli interessi legittimi di un soggetto privato, ma tale necessità si arresta ai confini delle aree di propria pertinenza. E anche nei casi in cui si renda necessario estendere la videosorveglianza alle immediate vicinanze dell’area di pertinenza, bisogna comunque mettere in atto misure idonee a evitare che il sistema di videosorveglianza raccolga dati anche oltre le aree di pertinenza, eventualmente oscurando tali aree. (Ordinanza del 27 gennaio 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)

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