Furto di cellulare: il giudice può autorizzare la geolocalizzazione

Secondo la legge italiana, il delitto di furto aggravato fa parte dei reati che giustificano l’acquisizione di tabulati telefonici presso il fornitore di servizi di comunicazione elettronica, previa autorizzazione di un giudice

Furto di cellulare: il giudice può autorizzare la geolocalizzazione

È quanto affermato dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza depositata in data 30 aprile 2024 decidendo sul ricorso pregiudiziale sollevato dal Tribunale di Bolzano.

Nell’ambito di un’indagine riguardante il furto aggravato di due telefoni cellulari, il PM di Bolzano aveva infatti chiesto al giudice l’autorizzazione ad acquisire presso tutte le compagnie telefoniche i tabulati telefonici dei telefoni rubati al fine di poter identificare i colpevoli del furto. Il giudice, nutrendo dubbi sulla compatibilità della legge italiana con la direttiva dell’Unione relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche, sostenendo che tale legge prevedrebbe il perseguimento dei reati che destano solo scarso allarme sociale e che non giustificano una grave ingerenza nei diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali, ha sollevato la questione dinanzi alla CGUE.

La Corte di giustizia afferma che l'accesso ai tabulati telefonici è consentito solo per sospettati di reati gravi, come stabilito dagli Stati membri. Se l'accesso minaccia la vita privata e la protezione dei dati, può essere rifiutato laddove il reato ipotizzato non sia considerato grave nel contesto sociale. Inoltre, l'accesso deve essere controllato da un giudice o un'entità indipendente per garantire il rispetto dei diritti fondamentali. Se il reato non è grave, non si dovrebbe accedere ai dati. È importante bilanciare investigazioni e rispetto della privacy, assicurando che il controllo prevenga abusi.

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