Il Parlamento UE alle aziende: ridurre impatto su ambiente e diritti umani

Il Parlamento europeo ha votato a favore di nuove regole che richiedono alle aziende di ridurre il loro impatto negativo sull'ambiente e i diritti umani. Si tratta di una direttiva sul dovere di diligenza, approvata con 374 voti favorevoli, 235 contrari e 19 astensioni

Questa normativa richiede alle imprese e ai loro partner lungo tutta la catena di approvvigionamento di prevenire, fermare o ridurre gli impatti negativi delle loro attività sull'ambiente e sui diritti umani. Le nuove regole coinvolgono sia le grandi imprese dell'UE con oltre 1000 dipendenti e un fatturato di oltre 450 milioni di euro, sia i franchising con un fatturato di almeno 80 milioni di euro, di cui almeno 22,5 provengano da diritti di licenza. Anche le società madri, le imprese e i franchising di paesi terzi che raggiungono le stesse soglie di fatturato nell'UE saranno soggette a questa normativa.

Le aziende dovranno integrare il dovere di diligenza nelle loro politiche, investire in modo mirato, ottenere garanzie contrattuali dai partner, migliorare i piani aziendali e sostenere i partner commerciali più piccoli per garantire il rispetto di tali obblighi. Dovranno anche adottare un piano per allineare il loro modello di business agli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dagli accordi internazionali.

Gli Stati membri dovranno mettere a disposizione delle aziende indicazioni dettagliate sul dovere di diligenza attraverso portali online e istituire un'autorità di controllo per verificare il rispetto delle norme e sanzionare le imprese inadempienti.

La relatrice Lara Wolters ha sottolineato che questa normativa rappresenta un passo importante per garantire che le imprese rispettino l'ambiente e i diritti umani. Le nuove regole dovranno essere approvate dal Consiglio, firmate e pubblicate per entrare in vigore entro due anni negli Stati membri.

Queste misure sono parte degli sforzi del Parlamento europeo per promuovere una maggiore responsabilità aziendale, rispondendo alle richieste dei cittadini per un consumo sostenibile, un commercio etico e una crescita economica sostenibile, riflettendo così le conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa. (Comunicato Parlamento UE del 24 aprile 2024).

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