Legittimo subordinare i finanziamenti europei al rispetto dei principi dello stato di diritto
Respinti i ricorsi proposti da Polonia e Ungheria. Confermata la validità dei paletti fissati dall’Unione Europea

Legittima la posizione dell’Unione Europea che subordina il beneficio dei finanziamenti provenienti dal bilancio al rispetto, da parte degli Stati membri, dei principi dello stato di diritto. Respinti i ricorsi proposta dall’Ungheria e dalla Polonia. Per i giudici, difatti, tale meccanismo è stato adottato sul fondamento di una base giuridica adeguata, prevedendo un regime generale di condizionalità per la protezione del bilancio dell’Unione in caso di violazioni dei principi dello stato di diritto negli Stati membri. In sostanza, il regolamento mira a proteggere il bilancio dell’Unione da pregiudizi derivanti in modo sufficientemente diretto da violazioni dei principi dello stato di diritto. A tale riguardo, la Corte ricorda che il rispetto da parte degli Stati membri dei valori comuni, tra i quali lo stato di diritto e la solidarietà, sui quali l’Unione si fonda, che sono stati identificati e condivisi dai medesimi Stati, e che definiscono l’identità stessa dell’Unione quale ordinamento giuridico comune a tali Stati, giustifica la fiducia reciproca tra tali Stati. (Sentenza del 16 febbraio 2022 della Corte di giustizia dell’Unione Europea)