Bocciata, per ora, la piattaforma online per la raccolta delle firme per referendum e progetti di legge
Non vi sono attualmente adeguate garanzie di protezione dei dati personali riguardo a profili essenziali del funzionamento della piattaforma

Nel parere reso dal Garante per la protezione dei dati personali al Ministero per l’Innovazione tecnologica vengono messi in evidenza i troppi profili critici emersi dall’esame di un provvedimento che, viene sottolineato, incide su istituti di democrazia diretta costituzionalmente garantiti, quali appunto i referendum. Secondo il Garante, ora come ora il testo del decreto risulta privo di adeguate tutele per il pieno rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini. In particolare, viene ricordato che secondo la Costituzione e la legge sul referendum il trattamento dei dati dei sottoscrittori compete ad alcuni soggetti (promotori, partiti politici, ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione, Camera alla quale viene presentata la proposta di legge) ai quali l’ordinamento conferisce funzioni delicate e costituzionalmente garantite (raccolta dei dati personali dei sottoscrittori, verifica della loro iscrizione nelle liste elettorali, deposito delle firme autenticate et cetera), mentre lo schema di decreto contempla anche l’intervento di ulteriori soggetti: il gestore della piattaforma, ossia una persona giuridica individuata dalla Presidenza del Consiglio, per ora del tutto indeterminata, e la Presidenza del Consiglio stessa, chiamata a realizzare la piattaforma e, seppure solo fino all’attivazione delle utenze dell’Ufficio centrale per il referendum, a inserire i dati dei cittadini che sottoscrivono il referendum e ad abilitare l’accesso dei promotori. In sostanza, non vi sono, per ora, adeguate garanzie di protezione dei dati personali riguardo a profili essenziali del funzionamento della piattaforma. Soprattutto tenendo presente che i dati dei sottoscrittori di una proposta di referendum o di un progetto di legge rientrano nell’ambito delle particolari categorie di dati per i quali il Regolamento europeo prevede rigorose tutele a garanzia della loro riservatezza. Essi rivelano infatti, oltre al dato sulla partecipazione alla consultazione referendaria, le opinioni o la posizione politica del sottoscrittore. (Nota del 12 aprile 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)