Illegittima la dicitura “riserva procedimento penale” ad affiancare il nome del candidato in graduatoria
Ammonito il Ministero della Giustizia per il trattamento dei dati personali di un dipendente che aveva preso parte a un concorso interno

Solo una censura per il Ministero della Giustizia, reo di avere gestito in modo approssimativo, a causa di un errore umano, i dati personali di un dipendente. Quest’ultimo ha preso parte a un concorso interno indetto dal Ministero e ha posto in evidenza che la graduatoria relativa a tale concorso, pubblicata sul sito web istituzionale del Ministero, conteneva una nota, associata al suo nominativo, con la menzione “riserva procedimento penale”. Il Garante per la protezione dei dati personali ricorda che con specifico riferimento ai dati relativi alle condanne penali e ai reati o a connesse misure di sicurezza il titolare del relativo trattamento è tenuto a rispettare i principi in materia di protezione dei dati, fra i quali quello di liceità, correttezza e trasparenza nonché di minimizzazione dei dati, in base ai quali i dati personali devono essere trattati in modo lecito, corretto e trasparente nei confronti del soggetto interessato e devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati. In questo caso, invece, il Ministero, a causa di un errore umano, ha pubblicato sul proprio sito web istituzionale una graduatoria finale relativa a un concorso interno, diffondendo dati personali del dipendente riconducibili alla categoria dei dati relativi a condanne penali e reati, in assenza di un’idonea base giuridica. Irrilevante, invece, il fatto che la graduatoria non contenesse riferimenti espliciti alle fattispecie di reato in relazioni alle quali era stata avviato il procedimento penale. Deve, pertanto, concludersi, in generale, che, restando impregiudicati i poteri dell’amministrazione in ordine alla verifica della sussistenza in capo ai candidati vincitori dei requisiti previsti per la partecipazione al concorso e delle altre condizioni previste dalla legge ai fini dell’assunzione, la menzione “ammesso con riserva” in graduatorie relative a procedure selettive o concorsuali, oggetto di pubblicazione online, associata solo a specifici nominativi dei candidati vincitori, comporti una violazione del principio di “minimizzazione dei dati”. Evidente, quindi, l’illiceità addebitabile al Ministero, sanzionato però solo con l’ammonimento. (Provvedimento del 24 marzo 2022 del Garante per la protezione dei dati personali)